venerdì 3 aprile 2009

ALESSANDRIA - BUDDHA IN PASSIONE SENZA PASQUA



NIENTE VOTI ALLA MADONNA










Alessandria, quartiere Cristo.
02.04.2009, ore 11.15

il cannocchiale


Questa mattina davanti a una piccola fila di una cassa in un supermercato a basso costo
c'era una signora di età indefinibile. Certo non era giovane. I sessanta li aveva superati e
anche forse da molto.
Ma poteva averne ottantacinque come anche sessantadue di inverni sulle spalle.
I capelli di un colore non decifrabile: un giallo scuro misto a grigio piombo con una sfumatura
verde cupo. Opachi come lo spago sfibrato dei vecchi pacchi postali di una volta.
Il taglio era visibilmente casalingo, nel senso che i capelli li aveva corti, ma spettinati, in parti incollate,
ciocche più o meno lunghe. Scale alla nuca.
Una capigliatura da disastro.
Si leggeva tutto il disagio dell'abbandono e del malessere anche fisico.
E poi si è girata indietro.
Lo si capiva già dalle mani, che mettevano le poche cose scelte sul rullo di gomma, che la pelle non
era rosea.
Vederne il viso è stato conferma di anemia, rughe, occhi incavati in orbite come pozzi secchi.
Non aveva espressione.
Non si poteva comprendere se fosse irreparabilmente triste o abulica, abituata alla non più
reazione o disperata per un grande dolore.
Si capiva di certo che non poteva più sorridere.
Una nonancoramorta aliena umana.

Una confezione di insalata mista già lavata, tagliata: euro 1.29;
due panini "arabi": centesimi 80;
una bottiglia di acqua minerale marca "Guizza" cent. 24;
tre mele primo prezzo: centesimi 85;
sei uova in confezione di plastica: euro 1.10
una busta gigante di patatine "Pai": euro 2.45

TOTALE: euro 6,73

Niente borsa, ne aveva una sua di un altro negozio.
Altrimenti sarebbero stati centesimi 0.4 in più.
La sua borsa.
Strausata da troppe volte.
E con quale delicatezza ci sistemava "le cose" dentro.
L'attenzione a non danneggiare, tipica di chi fa i conti con le giornate nere.
E le notti ancora di più.
Sei euro e settanta tre centesimi.
I soldi li aveva in una mano. Un biglietto da cinque arrotolato stretto, un euro e monetine.
Mancavano tre centesimi.
Si capiva che non li aveva perché attendeva immobile il "va bene anche così" della cassiera.
"Va bene anche così".
E si è avviata verso l'uscita con la sua borsa tutte grinze, con il pacco di patatine gonfio, troneggiante
alto tra i manici a filo.
Non erano sicuramente per lei le patatine.
Non era persona da concedersi quel lusso bambino.
Forse per un nipote piccolo.
Un ammalato in casa.
Una figlia ancora golosa.
Lo capisci chi mangia le patatine e chi non lo può più fare.
Deduzione sicura guardandola ancora, lei, che se ne andava senza attenzione ai passi suoi.
Cosa vuoi che importi ad una così sentire quelle cose che scrocchiano tra lingua, denti e palato?
E poi, che cosa potrebbe ancora essere il piacere del salato proibito?
Bastava guardarla anche da lontano per com'era vestita, e si poteva, si può, esserne certi.
Un impermeabile di plastica violetto scuro, una volta cerato, scarpe deformi, a barca, senza quasi
più tacco.
Pioveva questa mattina, poco, ma pioveva.
Non aveva neppure l'ombrello.
Non è passata all'edicola accanto a grattare e vincere.
Vinta.

Alla mente improvvisamente irrompono le parole di Gautama:
"se incontri uno sporco, con le croste, lacero, che ti chiede elemosina o aiuto, che ti fa senso,
ribrezzo... allora quello è il Buddha."
Poi dopo lo disse anche Cristo.
E insieme a lui altri.
Quel Buddha che si allontanava verso una giornata di precarietà totale, zoppicando anche un
poco... quello proprio lui, vestito da accattona, senza tre centesimi a completare un conto da
fame, ammalato di paura del domani mattina, magra come solo chi si priva da molti mesi può
essere, con gli occhi secchi perché i Buddha non possono neanche più piangere... quella era
Cristo in croce in questi inferni.
Quella era la Rivoluzione caduta nel dolore.

Non c'è ne più per nessuno.
Che abbiamo ancora da festeggiare e perché?
Cristiana decisione, etica, morale, la decima, dare il superfluo, samsara nostro, bhakti,
samadhi, Satori, compassione, empatìa, dharma destino generazionale, shining, giustizia sociale,
di ricchezza ce n'è in abbondanza per tutti, quiddità, siddhi, provvidenza, solidarietà, cooperazione,
politica, appartenenza, venerdì santo, alzati e cammina, adorazione simulacro e mille ancora
di cose che portano tutte ad una.
Convergono al centro.
Si tratta sempre d'amore.

In questo adesso non altrove anche nell'ultimo degli angoli.
Probabile.
Non c'è bisogno di raggi laser al cielo, inaugurazioni, cannoni luminosi, ricevimenti e cene,
sponsor all'amico mio, mostre di mostri fotografati da altri mostri, carte patinate in libretti,
gigantografie per farvi grandi come case, che mancano le case, perché la notizia è sfrattata,
come le abitazioni.
Non ci occorrono fuochi a mezzanotte, concerti per i voti, rappresentanze, bande, saltimbanchi,
pagliacci e fiere.
Adesso davvero si vedono cammelli attraversare crune di aghi per suture e i ricchi stanno in paradiso.
Accanto gli inferi dove stazionano i maledetti, quelli che sempre più ultimi.
Stanno qui gli opposti.
Esposti.
Empirei e dannazione. Su questa terra.
Non se ne può più di eresie.
Beati gli ultimi. E se gli ultimi non hanno, crepano da non beati.
Sul serio crepano.
Nei modi più vari.
Certi al rogo, altri per freddo, molti per mano e coltello amico di famiglia.
Ma se questi già nonancoramorti che sono i tanti, in disperazione finale,
si risvegliassero anche per un solo giorno,
spazzerebbero via, con impetuosi venti nuovi profumati, tutti i rodomonti.

"Sezionatori d'anime giocano con il bisturi
Maggioranze boriose cercano furbi e stupidi
Sobillano i malvagi aizzano i violenti
E gli invidiosi indispongono
Intanto Paolo VI non c'è più
E' morto Berlinguer
Qualcuno ha l'AIDS
Qualcuno il PRE
Qualcuno è POST senza essere mai stato niente
Niente!
Cerco le qualità che non rendono
In questa razza umana

Che adora gli orologi

E non conosce il tempo

Cerco le qualità che non valgono

In questa età di mezzo


Ha conati di vomito la terra

E si stravolge il cielo con le stelle

E non c'è modo di fuggire

E non c'è modo di fuggire mai

Mai!


Svegliami svegliami svegliami...


Io sono perso sono confuso

Tu fammi posto allarga le braccia

Dedicami la tua notte

La notte successiva

E un'altra ancora

Dedicami i tuoi giorni

Dedicami le tue notti

Oggi domani ancora

Stringimi forte coprimi avvolgimi

Di caldo fiato scaldami di saliva rinfrescami

Vorrei morire oraaa!


Intanto Paolo VI non c'è più

E' morto Berlinguer
Qualcuno ha l'AIDS
Qualcuno il PRE

Qualcuno è POST senza essere mai stato niente


E trema e vomita la terra

Si capovolge il cielo con le stelle

E non c'è modo di fuggire

E non c'è modo di fuggire mai mai


Svegliami svegliami
Svegliami...


Vieni vieni vieni vieni (E trema e vomita la terra)

Vieni vieni vieni vieni (Si capovolge il cielo con le stelle)

Vieni vieni vieni vieni (Arde di sete e vomita la terra)

Vieni vieni vieni vieni"





- Contributo a favore della mozione consigliare firmata da tutti i gruppi di minoranza che impegna la Giunta del Comune di Alessandria per il 2009 a destinare un milione di euro in aiuto alle famiglie in difficoltà per il pagamenti di affitti e utenze domestiche, trovando i fondi necessari nell'eliminazione delle feste comunali per l'anno in corso.
Area Urbana spera nella veicolazione dell'iniziativa e che la stessa possa essere proposta, da chi legge, alle Amministrazioni Comunali di altre città del Paese
-