domenica 15 marzo 2009

ALESSANDRIA - GELLI E LA P2 PRESENTAZIONE LIBRO DI ALDO MOLA



Alessandria, Sabato 21 marzo alle ore 16, ex Taglieria del Pelo, Circoscrizione Europista, via Wagner 38/d, ALDO MOLA presenta il suo libro "Gelli e la P2 tra cronaca e storia, l'incontro sarà coordinato da Fabrizio Grossi, presidente del Centro Studi Pannunzio e curato da Federmanager (Associazione Nazionale Dirigenti Aziende Industriali).




Non sappiamo se il Sig. Licio Gelli sarà presente o meno all'incontro. Non viene annunciato. In diverse occasioni, non ultima quella di Pietrasanta, per la stessa presentazione del libro di Mola, lui c'era e ci sono state contestazioni che hanno accolto l'ex Venerabile della loggia P2, tanto da non permettergli di presenziare in loco e rispondere alle domande del pubblico intervenuto.

Siccome si fa presto a "rimuovere" e perdere la memoria o chi è troppo giovane non sa molto della P2 e di Gelli oppure non è informato, è auspicabile che si partecipi a questo incontro. Che si vada numerosi, non solo ad ascoltare, anche e soprattutto a chiedere, ma informati e non a digiuno. In un momento delicatissimo come come quello che sta passando il nostro Paese sia per le libertà individuali e/o collettive, per la circolazione delle idee, per la libertà di stampa e di informazione, è utile che testimoni diretti raccontino quello che sanno e non lo si ascolti da eventuali "discepoli" in sonno o meno.
Cecilia Gatto Trocchi non si stancava mai di invitare a "studiare". "Quando si va ad ascoltare qualcuno che parla di esoterismi, magie, massonerie, poteri nascosti, Storia misteriosa... Meglio andarci preparati. Altrimenti ci caschi". In pratica: non lasciargliela contare se te la stanno contando.

Ora: nessun preconcetto sull'incontro in Alessandria con Aldo Mola.
Ma andiamoci, non lasciamo che sia solo una riunione di un Club di industriali, perché sapere è potere.
Se ci informano, senza veli davanti (a proposito di strappo del velo a Maya), fuori da ogni altare, spada, graal, pavimenti a scacchi, melograni, grembiulini... allora si potrà capire perché l'Italia si sta meritando quello che ha. Lo potremo capire veramente.
Se non capiamo non possiamo neppure pensarlo il cambiamento di questo sfacelo nazionale.
Se non ci informano correttamente, ci vorrebbe anche Galli della Loggia accanto a Mola, allora i mezzi per chiedere cose specifiche li abbiamo.
A cominciare da quello che segue:



LA P2 E' VIVA E LOTTA CON NOI: non se ne sono mai andati.



"La P2 non sta tornando, bisogna presupporre che non se ne sia mai andata in realtà, è stata sempre in Italia qui e lotta sempre insieme noi. Forse sarebbe interessante capire le ragioni della preoccupazione di alcuni a proposito del ritorno di Licio Gelli in televisione al posto di Aldo Biscardi, l'evoluzione della specie è notevole, che cosa fosse la P2, perché purtroppo chi è nato dopo il ritrovamento delle liste ne ha sentito parlare, ma non ha vissuto quel clima. Le Liste della P2 furono ritrovate negli uffici di Castiglion Fibocchi del venerabile maestro Licio Gelli nel marzo del 1981 dalla guardai di finanza, mandata da due magistrati milanesi, Giuliano Turone e Gherardo Colombo.

La P2 era una loggia partita regolare del Grande Oriente d'Italia, divenuta poi border line alla fine, dopo la scoperta di quello che aveva combinato, addirittura sconfessata dal Grande Oriente d'Italia. Licio Gelli fu considerato un deviazionista rispetto alle regole: era una loggia non soltanto riservata, ma super segreta. Era un loggia "atlantica", cioè di fedelissimi dell'alleanza atlantica e quindi molto gradita agli Stati Uniti: Gelli presenziò ai festeggiamenti per l'elezione di Carter, quindi all'elezione di un presidente del Partito Democratico, era molto legato ai generali argentini e ai dittatori del Sudamerica. Ai tempi della guerra di liberazione in Italia era contemporaneamente fascista ed antifascista, naturalmente si fingeva antifascista, ma svolgeva il ruolo di doppiogiochista che poi è stato sempre il suo. La P2 non era affatto un'organizzazione eversiva nel senso che volesse rovesciare l'ordine costituito: in realtà voleva conservare l'ordine e stabilizzare l'ordine costituito.

Non a caso il PIANO DI RINASCITA, racconta Gelli, era un po' il programma politico-istituzionale stilato da Gelli e dai suoi consulenti alla fine degli anni settanta, in gran segreto. Fu consegnato al Capo dello Stato di allora, Giovanni Leone, e Gelli era intimo di molti uomini politici come Andreotti, incontrò spesso Claudio Martelli, ebbe rapporti con Bettino Craxi. Non era affatto un avversario dell'ordine costituito per rovesciarlo: era una loggia eversiva in quanto, per conservare e cristallizzare lo status quo era disposta a svuotare dall'interno la Costituzione e la democrazia italiane per trasformarle in qualcosa d'altro, in un modello di Stato autoritario moderno sempre governato dagli stessi: Democrazia Cristiana, Partito Socialista e alleati e impedire l'avvento dei comunisti.




Questo era il suo scopo: leviamoci dalla testa che volessero rovesciare lo status quo per metterci qualche militare. Assolutamente no, non ce n'era bisogno: tentavano di mantenere le cose come stavano, impedendo quel ricambio al vertice di governo che avrebbe potuto finalmente regalare anche all'Italia un'alternanza e quindi bonificare un po' l'aria fetida che si respirava negli stessi palazzi dopo 50 anni che erano occupati delle stesse persone.

Qual era il piano di RINASCITA DEMOCRATICA che oggi va così di moda perché Gelli l'altro giorno ha ripetuto quello che aveva già detto in un'intervista per il Borghese di Daniele Vimercati e poi aveva ripetuto a Concita De Gregorio in una famosa intervista di quattro anni fa a Repubblica: "Il PIANO di RINASCITA è ormai il modello seguito dal centrodestra e da una parte del centrosinistra, non c'è più bisogno di tenerlo nascosto, perché tutti dicono le stesse cose che dico io, ma lo dicono pubblicamente, mentre io ero costretto a nascondermi" a fare tutto "aumma aumma". Non è un caso se il PIANO DI RINASCITA fu trovato, credo nel 1983, per un puro caso durante una perquisizione a Fiumicino nel doppio fondo della valigia della figlia di Gelli.

Non era un documento pubblico, non circolava, non veniva annunciato e proclamato in televisione: oggi invece è stato completamente sdoganato e anzi Gelli disse che aspettava il copyright da coloro che lo stavano copiando, si chiedeva "perché a me davano del golpista mentre adesso i politici, da D'Alema a Boato, era il periodo della bicamerale, a Berlusconi ovviamente, sono dei sinceri democratici. Voglio il risarcimento dei danni e i diritti d'autore".
Il piano di RINASCITA DEMOCRATICA era appunto la trasformazione della democrazia costituzionale italiana, l'involuzione dall'interno per svuotarla mantenendo comunque le parvenze di uno stato democratico. Il Piano di Rinascita democratica lo si può tranquillamente trovare su internet. E databile intorno al 1976 ed era accompagnato da un memorandum, dice Gelli: "sullo stato della Nazione, il nostro punto di vista sull'andamento generale del Paese", ed era, ovviamente, il Paese scosso dai movimenti studenteschi, dall'ascesa del Partito Comunista.
Questa era la ragione per cui bisognava cristallizzare il sistema.




Si parlava di ritocchi alla Costituzione, ma fondamentalmente si trattava di lasciarla come tappezzeria e grattare via tutto quello che c'era dietro: i partiti politici democratici andavano sostenuti, i giornali andavano infiltrati. Si pensava di pagare alcuni giornalisti per ogni giornale per fare da punti di riferimento e diffondere le disinformazioni che la P2 voleva circolassero. In realtà poi avete visto che si può ottenere lo stesso risultato gratis, ci sono miei "colleghi" che si prestano anche senza pagarli.
La Rai TV va dimenticata, questo è molto importante; i sindacati vanno spaccati in modo da prendere la CISL e la UIL e alcuni autonomi, separarli dalla CGIL e portarlo, anche pagando il prezzo di una scissione, sulle posizioni del governo, cioè trasformandoli in sindacati gialli.
Guardate cosa succede non tanto con Alitalia quanto con il contratto del pubblico impiego e vedrete che anche da questo punto di vista Licio Gelli non può che essere molto soddisfatto.

Il governo va ristrutturato, la magistratura ricondotta alla funzione di garante della corretta applicazione delle leggi, poi vediamo cosa vuol dire, il Parlamento deve essere più efficiente.
Ma più efficiente nel senso che non rompe le palle al Governo, esattamente al contrario della funzione che hanno i parlamenti nelle democrazie e anche nelle monarchie costituzionali, cioè quello di essere il primo controllore del governo.

Politica: costituzione di un club, di natura ROTARIANA [tipo Rotary[, per l'eterogeneità dei componenti dove siano rappresentati ai migliori livelli operativi imprenditori e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati nonché pochissimi e selezionati uomini politici.

Dei CLUB, esattamente come fece Forza Italia nel 1994 quando nacque.
Dei CLUB, non delle sezioni: non un partito democratico con i congressi. Dei CLUB dove si mettano insieme, proprio in FORMA MASSONICA, persone che vengono da mondi diversi e che di solito dovrebbero stare in modi diversi perché magari gli UNI devono CONTROLLARE gli ALTRI. Li si mette tutti intorno ad un tavolo.
Naturalmente Gelli, un po' ingenuo, questo è l'aspetto più datato del Piano di Rinascita, diceva che "gli uomini che ne fanno parte devono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale".

Questo, diciamo, è stato superato. Se voi guardate Forza Italia oggi, se dovessero rispettare questi parametri si svuoterebbe il partito, il CLUB. Ma non solo Forza Italia, avete ben presente da chi è composta una bella fetta del Parlamento italiano.




Dunque nei confronti del mondo politico occorre selezionare gli uomini fedeli e quindi tira fuori dei nomi: Mancini, Mariani, Craxi per i solcialisti; Visentini e Bandiera per i repubblicani; Orlandi e Amidei per i solciademocratici; Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia per la democrazia cristiana; per i liberali due che non conosciamo Cottone e Quilleri; per la destra nazionale, una scissione favorita da ambienti piduisti e andreottiani del movimento sociale per avvicinare una parte degli ex fascisti alla DC che aveva bisogno di voti in parlamento.
Acquisire alcuni settimanali di battaglia; Berlusconi poi acquisirà addirittura la Mondadori grazie alla sentenza di un giudice comprato da Previti.
Coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso un'agenzia centralizzata; coordinare molte TV via cavo con l'agenzia della stampa locale.

Queste sono proprio istruzioni per la nascita di Canale 5 che è iniziata come TV via cavo a Milano2 poi è diventata via etere, appunto Canale 5, e consorziò in un network televisioni regionali che trasmettevano in simultanea come poi fecero Italia 1, che Berlusconi comprò da Rusconi e Rete 4 che comprò da Mondadori.
Questo succedeva all'inizio degli anni Ottanta.
Indicazione di Gelli preziosissima, PROFETICA: coordinare molte TV via cavo.
Dissolvere la Rai TV in nome della libertà di antenna: vedete che di passi avanti ne sono stati fatti, ormai la Rai TV, che all'epoca era la televisione pubblica più guardata, adesso si spartisce il mercato dell'audience fifty fifty con Mediaset mentre il mercato pubblicitario è un terzo Rai e due terzi Mediaset.


Per la magistratura si pensava di procedere per gradi, non si pensava di poter fare tutto insieme. Gelli era un minimalista, era un po' troppo prudente: "qualora le circostanze permettessero di contare sull'ascesa al governo di un uomo politico o di una equipe in sintonia con lo spirito del CLUB, è chiaro che i tempi sarebbero più rapidi", scrive Gelli.
Non gli veniva nemmeno in mene che un affiliato alla P2 potesse diventare presidente del Consiglio, invece vedete che ci siamo riusciti già tre volte!
Perché Berlusconi, TESSERA P2 1816, grado apprendista muratore, è al governo per la terza volta e se non fosse stato per Odeon TV che ha portato in televisione Gelli nessuno avrebbe ricordato che Berlusconi stava nella P2.
Avevamo rimosso tutti, soprattutto la cosiddetta opposizione del Partito Democratico che di P2 proprio non parla. Non parlano neppure di conflitto di interessi, figuramoci di P2.
Meno male che c'è Odeon che porta in televisione Gelli, ed è una specie di promemoria per tutti.
Io infatti sono favorevole alla trasmissione di Licio Gelli, non capisco le polemiche: in TV vediamo molto peggio di Gelli.
Vediamo intanto molti suoi seguaci, come fra un attimo vi dirò, e soprattutto almeno lui quando va in televisione parla di cose che conosce, è persona informata sui fatti, quindi bisognerà seguirlo con attenzione.
Ordinamento giudiziario: responsabilità civile per i magistrati. Sapete che minacciare il magistrato, che nel caso in cui uno arresta una persona perché ci sono dei gravi indizi e poi quella persona per mille motivi viene assolta, se il magistrato è chiamato a pagare di tasca sua il fatto che un suo collega ha deciso diversamente da lui, e non stiamo parlando di un errore giudiziario, ma di una diversa valutazione di elementi concreti: qual è il risultato?
Che non arresteranno mai più nessuno potente. Cioè non metteranno più le mani su nessuno che poi sia in grado di far pagare loro il cosiddetto error
e, che in realtà è una diversa interpretazione di elementi assodati.
Divieto di nominare sulla stampa i magistrati, così uno li può mandare via più facilmente.
Pensate Forleo e De Magistris li hanno mandati via, ma almeno abbiamo potuto sapere che cosa era successo, chi erano, che cosa avevano fatto, quali erano i meriti in base ai quali venivano cacciati.
Invece qui vietano proprio di nominare il magistrato, in modo che li mandi via e i giornali non possono più scrivere niente. E' una proposta che ha ripreso Feltri recentemente.
Modifiche alle norme sugli accessi alla carriera: come entrano i magistrati, chi entra in magistratura? Esami psicoattitudinali preliminari. Chi li fa? Qualche incaricato del governo. La riforma Castelli prevedeva esami psicoattitudinali, quindi anche lì Gelli era stato assolutamente profeta.




Andando avanti: si chiedeva la modifica del regolamento del Parlamento per rendere più veloci le leggi volute dal governo. E' quello che chiede Berlusconi che si lamenta sempre che in Parlamento si perde tempo perché per lui discutere vuol dire perdere tempo, infatti Gelli parla di "tendenze assemblearistiche" del Parlamento che vanno bloccate. Un paio di altre regoleper la magistratura, ancora, comprese, attenzione, la responsabilità del Ministro della Giustizia nei confronti del Parlamento sull'operato delle Procure. Cioè: le Procure controllate dal Ministro che è responsabile di quello che fanno le Procure e riferisce al Parlamento cosa fanno i Pubblici Ministeri. I Pubblici Ministeri che prendono ordini dal Ministro della Giustizia, una cosa dell'altro mondo. Infatti lui (Gelli, NdR) segnava prudentemente "modifica costituzionale".
Riforma del consiglio superiore della Magistratura, anche quest'Organo deve essere responsabile nei confronti del Parlamento.
Anche il cosiddetto organo di di autogoverno dipende dal Parlamento, cioè dai partiti. E' esattamente la direzione verso la quale stiamo andando.
Infine, riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito della promozione dei magistrati.
I magistrati selezionati per merito: chi decide chi è meritevole per andare avanti in carriera? Ovviamente governo o Parlamento. Addirittura: esperimento di elezione dei magistrati fra gli avvocati con 25 anni di funzioni: Taormina, Pecorella, cose di questo genere.

Separazione delle carriere:
nella bicamerale si andò addirittura al di là con le bozze Boato che tanto erano piaciute a Gelli. Diciamo bozze Gelli-Boato votate da TUTTI tranne Rifondazione nel 1998 (difatti Rifondazione in Parlamento non c'è più! NdR). Si era pensato addirittura a un doppio CSM, uno per i PM e uno per i giudici, esattamente quello che propone Agelino Jolie, detto Alfano, nella futura riforma della Giustizia.
Ancora: e questo è l'aspetto più positivo del PIANO DI RINASCITA, si parlava di legislatura antimonopolio sul modello Stati Uniti. Che cosa vuol dire? Che se fosse stato approvato così com'era il Piano di Rinascita oggi Berlusconi non potrebbe essere il monopolista della televisione commerciale. Almeno un vantaggio l'avremmo ricavato. Insomma, il Piano di rinascita in quella parte era addirittura più ardimentoso e coraggioso del centrosinistra, che infatti non ha mai voluto nemmeno sfiorare i monopoli di Berlusconi, anzi glieli ha sempre custoditi con cura.
Questo per dire che Gelli era molto prudente, se confrontato con quello che si può dire e fare oggi.

Del resto non c'è soltanto Gelli in circolazione. Gelli diffonde i suoi ricatti, le sue allusioni, le sue strizzatine d'occhio... E' una notizia il fatto che faccia notizia. In questi anni abbiamo sentito dire le stesse cose che dice lui, ma se le dice qualcun altro allora va bene. Come possiamo scandalizzarci se Gelli ha un programma in una piccola televisione, mentre non ci scandalizziamo se il suo allievo prediletto è a Palazzo Chigi. E' Presidente del Consiglio. Eppre dice e fa delle cose che neppure Gelli si era mai sognato di dire e di fare. E non è dei piduisti, Gelli, l'unico in attività, bisogna valutare caso per caso, ma è interessante sapere quali sono i personaggi che facevano parte della loggia P2. Perché se uno viene a sapere chi sono, almeno si può regolare e può cercare di capire per quale motivo stanno ai posti in cui stanno.

In ordine alfabetico solo alcuni:
Silvio Berlusconi, tessera 1816, versamento quota, pagava anche l'iscrizione - 1978, primo grado apprendista (chi l'aveva presentato a Gelli? Roberto Gervaso);
Fabrizio Cicchitto, tessera 2232, domanda di iscrizione autografa, tessera
sospesa per mancanza di foto. (questo c'era scritto) - Ora Cicchitto è capogruppo del Popolo delle Libertà alla Camera e parla tutte le sere nei principali telegiornali. (Perché lui sì e Gelli no?) Era nella sinistra socialista, che quando il povero Riccardo Lombardi scoprì che uno dei suoi allievi prediletti stava nella P2 lo mise alla por
ta e lo fece piangere;
Maurizio Costanzo, tessera 1819 - era a tre posizioni di distanza dalla tessera di Berlusconi - ma lui era di terzo grado: maestro. Era il più alto in grado sotto Gelli, mentre Berlusconi era soltanto un apprendista muratore. Nell'intervista che Costanzo fece a Gelli sul Corriere della Sera: "Parla il signor P2, il fascino discreto del potere nascosto", una foto di Garibaldi, una foto di Cagliostro. Qualche giorno dopo sempre Costanzo fece un'altra intervista ad un altro piduista famoso, Silvio
Berlusconi, sempre sul Corriere della Sera che guarda caso era controllato dalla P2, tramite
gli editori Tassandin, il direttore Franco di Bella e Umberto Ortolani. Ortolani era il braccio destro di Gelli;
Donelli Massimo, tessera 2207, grado primo apprendista muratore. Donelli è molto importante oggi: è il direttore di Canale 5;
Pubblio Fiori, non è più in Parlamento quindi lo si cita alla memoria, ma anche lui stava nella P2, poi era nella DC, poi in Alleanza Nazionale, poi ha fondato una delle tante nuove Democrazie Cristiane che ci sono.
Roberto Gervaso, quello con il farfallino che vedete su Rete 4, era addirittura maestro come Costanzo ed era un reclutatore, fu lui a mettere in contatto, appunto, Berlusconi con Licio gelli;
Nella lista di Gelli c'era anche Enrico Manca, un altro socialista. Lui ha sempre negato, è riuscito addirittura a vincere una causa contro Galli della Loggi
a che l'aveva descritto come piduista, ma registriamo il fatto che nella lista c'era anche lui e oggi sta nel centrosinistra e ha un centro studi per valutare la qualità dei programmi televisivi ed era, ai tempi, presidente della Rai;
Antonio Martino, è parlamentare di Forza Italia, ex ministro della difesa ancora prima degli esteri. Antonio Martino aveva fatto domanda di iscrizione alla P2 ma non ebbe il tempo di ricevere la tessera perché nel frattempo furono trovate le liste e rimase con le mutande in mano;
Rolando Picchioni, tessera 2095, grado primo apprendista. Anche lui era deputato andreottiano, sottosegretario, poi è diventato presidente del Salone del Libro di Torino. Oggi è una delle persone più importanti della città di Torino;
Duilio Poggiolini, tessera 2247, era direttore del ministero della sanità, coinvolto in tangentopoli, uscito due anni fa dal
carcere grazie all'indulto;
Angelo Rizzoli, era l'ultimo erede della dinastia Rizzoli, la grande dinastia degli editori milanesi, che fu pure in galera per il fallimento della Rizzoli, cha passò di mano, e oggi ha una bella e avviata casa di produzione che lavora per RaiFiction;
Vittorio Emanuele di Savoia, tessera 1621;
Gustavo Selva, tessera 1814, quello che stava in Alleanza Nazionale e che l'anno scorso per andare in uno studio televisivo ha preso un'ambulanza fingendosi moribondo;
Giancarlo Elia Valori, fascicolo 0283, che fu espulso per indegnità da Licio Gelli. Un caso più unico che raro, uno ritenuto indegno di stare nella P2. Valori è stato presidente delle Autostrade, vicepresidente della SME, boiardo dell'IRI e presidente dell'unione industriali di Roma. E' un personaggio molto importante e influente, molto trasversale, molto amato sia a destra che a sinistra.
Nella lista della P2 c'erano anche 13 magistrati che furono sanzionati dal CSM ma non tutti mandati via: c
e n'è uno a Roma che si chiama Giuseppe Renato Croce che è alla Sezione delle esecuzioni immobiliari del tribunale di Roma. Qualche anno fa chiese più volte l'archiviazione per un processo che stava molto a cuore a Dell'Utri contro un giudice che stava giudicando Dell'Utri in Cassazione e aveva confermato la condanna definitiva per frode fiscale. Ache lui stava nelle liste: tessera 2071, iscrizione 1979.

In pillole questo è il quadro della P2, oggi la P2 non c'è più, restano i piduisti.
Qualcuno dirà a volte ritornano: no, direi a volte rimangono.
Quindi domandiamoci come mai negli Stati Uniti stanno per eleggere un presidente che, chiunque sia Obama o McCain, è nuovo, fino all'anno scorso ignoto alle cronache politiche, e noi stiamo nel 2008 a rimestare con i Cossiga, con la strategia della tensione, con gli andreotti marmorizzati in televisione, con i Licio Gelli imbalsamati.
Per quale mo
tivo il passato da noi non passa mai?"

Marco Travaglio - 03 novembre 2008 -

Parola passata!