sabato 28 marzo 2009

Roberto Saviano - Che tempo che fa - 26 marzo 2009 - prima parte

"Senta nel '93 quando mi sono pentito lui era molto giovane e io lo ringrazio per scritto Gomorra (...) Per come conosco la mentalità dei clan, Saviano tenteranno di farlo fuori quando sarà finito nel dimenticatoio, ma oggi ucciderlo, per loro sarebbe farlo santo, e mica sono scemi, succederebbe l'ira di dio..."

Roberto Saviano - Che tempo che fa - 26 marzo 2009 - seconda parte

"Signor Schiavone, la ringrazio per la stima".

Roberto Saviano - Che tempo che fa - 26 marzo 2009 - terza parte

Fermatevi qui. Avete toccato il fondo del dolore. Non ammazzate altri, figli, parenti...
Fermatevi, il sangue versato è già tutto quello che c'era da versare.

NEL PAESE DEI MANGANELLI



NUOVI CRISTALLINI


Ma il presidente Berlusconi si è comprato anche la destra dopo aver fatto scempio della democrazia con il suo mercato personale?

E questa destra ha veramente aderito al liberismo in un decennio o poco più?

In queste operazioni ultime, che hanno partorito un nuovo mostro, per emanazione del precedente, ci sono segni paurosi

E' nato il PDL.

I fascisti di un tempo si sono messi la cravatta e il doppiopetto.

Si sono sciolti e diluiti nella nuova Madre. Che poi è figlia della madre precedente, discendente dallo spesso padre.

In questo loro ridicolo tentativo di non farsi più riconoscere, deve essere considerato finito morto l'antifascismo?

Siamo di fronte non più ad un solo fascismo, ma a fascismi e sfascismi istituzionali.


L'antifascismo è asse fondante della nostra Repubblica.

Vogliono farcelo dimenticare.

Non ci stiamo.


I fascismi sono tendenze ricorrenti nella politica moderna.

Nel nostro paese li possiamo leggere chiari:

  • razzismo nei confronti dello straniero;
  • xenofobia [anche tra italiani nord/sud];
  • accentramento del potere in mano ad un solo leader populistico;
  • gestione della politica variata che coinvolge anche la sinistra, e la rende "cosa inutile" usando anche la diffamazione per dissolverla [servizi segreti di Pollari, commissione Mitrokin];
  • costruzione compulsiva/ossessiva del consenso attraverso le televisioni tutte in mano al presidente lavoratore dell'informazione;
  • divisione sociale per bande e tribù sia per "strada" che negli stadi;
  • corsi di formazione per "garantisti dell'ordine pubblico" tenuti da Borghezio [Gremmo è il preside?]:
  • giustizia fai da te coi manganelli o meno, fuori dalla legge o legale [ronde];
  • nuovo squadrismo;
  • attacchi frenetici contro l'università e la scuola;
  • disprezzo per gli insegnanti, gli intellettuali, per la cultura non legata alla produzione di regime, i disoccupati, i non acclamanti...


Contro tutto questo occorre di nuovo dire no.

L'antifascismo è percorso ancora oggi obbligato.

La Costituzione democratica è continuamente attaccata ed è proprio in difesa della Repubblica fondata sul lavoro che la resistenza è obbligatoria.

Se viene meno, come sta annunciandosi, la Costituzione del 1948 il salto nel buio diventa concreto.


Berlusconi pensa di essere immortale.

E' in delirio d'onnipotenza.

E se lui si pensa divinamente infinito, i suoi però lo sanno che prima o poi morirà.

Anche se non apparentemente: è solo.

Lo si vede esclusivamente in autocelebrazioni, autoacclamante, autoplebicitario.


La destra idrolitinizzata, appunto, sa che il presidente ora ferroviere è destinato biologicamente come ogni essere umano a terminare [almeno che una legge ad personam scritta a quattro mani con Putin non gli garantisca la vita vegetale perpetua. Come succedeva nella Russia delle mummie sempre vive o come nella Cina di adesso, ma un esempio di immorale immortalità la potrebbe anche copiare da quell'Andreotti che nulla ha scalfito].


Poi c'è il PD con i suoi errori imperdonabili.

I silenzi, le carezze dei suoi leader alle case delle libertà dove tutti facevano, e fanno, il cazzo che vogliono; il riformismo che è stato solo continuità di leggi liberticide, senza il coraggio di cancellarne una sola.

Il PD oggi deve essere incalzato.

Posto di fronte alle proprie reponsabilità.

Aiutato fermamente a prendere coscienza delle proprie contraddizioni.

Il PD non può non dirsi antifascista.

Oggi non lo può più.

La base non lo ha accettato e non lo tollererebbe ulteriormente.

E poi ci ci sono le idrolitine di AN.

Fini affascinato dal modello gollista francese.

Alcuni che invece volevano non vendersi e invece hanno ceduto alla legge di mercato, al fascino delle poltrone.

Qualche non organico sicuramente migrerà verso Storace.


Il pericolo che ancora non si vede chiaramente, ma è in atto, è il più grave di tutti: la cultura fascista che permea il partito del presidentemiconsenta arriverà a mettere all'angolo quelle componenti che al suo interno si dichiarano liberali.


E allora: occorre imparare di nuovo a FARE POLITICA.

Osservare con attenzione , analizzare, studiare tutti i possibili scollamenti che ci saranno all'interno della coalizione berlusconiana.

Analizzare differenziando coraggiosamente, senza preclusione cieca, le erbe del fascio.

Non farne di tutte una.

Perché l'avversario è scoperto.

Il suo tallone di Achille è lì, adesso visibile a tutti.

Non ci sono scusanti per ipovedenti veltroniani e fac simili.


Non c'è alcuna innovazione.

Non abbiamo assistito a una briciola di progresso.

Questa è la più grave involuzione democratica dal dopoguerra.

CCNL non più garantiti.

Sindacati "disarticolati"

Rappresentati dei lavoratori cacciati dalle Istituzioni.

Parlamento non rappresentativo del proletariato.

(...)

Stiamo perdendo pure le nostre radici storiche.

Nessun buonismo quindi.

Perché ha significato perdere l'orientamento, scadere nella incapacità di interpretazione e lettura dei segnali e mettersi a 90° a favore dell'avversario.

Adesso basta.

Forse siamo ancora in tempo.

In Francia stanno cominciando ad andare da buoni oculisti.

Urge l'impegnativa dei medici curanti nostri per riacquistare un po' di vista.

Pure noi.

Faust'o - E poi non voltarti mai

Our fears will turn into weapons
fighting in spring will be mellow.
Oh! Kashaya