"Si mutano i tempi, l'inutile lotta
di galli violenti futuro non ha.
I folli progetti di tutti i potenti
si oppongono invano al tempo che va"
B. Brecht
sabato 4 aprile 2009
Antinazismo, Bertold Brech - La canzone della Moldava - Milva
ANTINAZISMO, BERTOLD BRECHT - LA CANZONE DELLA MOLDAVA [scheda]
כל עוד בלבב פנימה
נפש יהודי הומיה
ולפאתי מזרח קדימה
עין לציון צופיה
עוד לא אבדה תקותנו
התקווה בת שנות אלפים
להיות עם חופשי בארצנו
ארץ ציון וירושלי
Musica: Hann Eisler - Bedrich Smetana
Ispiarata al poema sinfonico "Die Moldau" (La Moldava, in ceco Vltava) composto da Smetana nel 1874, adattata melodicamente al canto da Eisler per le parole di Brecht, "La Canzone Della Moldava" (questo il suo titolo in italiano) compare nell'opera drammaturgica "Svejk Nella Seconda Guerra Mondiale" (titolo originale: Schweyk im zweiten Weltkrieg) scritto fra il 1941 e il 1944.
Il Lied ha forte valenza antibellica, antinazista e rivoluzionaria, sia per il contesto drammaturgico in cui è posto (a cui fa anche da chiusura in epilogo), sia per lo stesso testo pervaso dalla speranza propositiva che "il tempo verrà" e che "i piani grandiosi dei duci si arrestano un giorno".
Ripresa da una lunga serie di artisti e gruppi (Katja Ebstein, Gisela May, Milva, Dagmar Krause, Barbez ecc.) nelle più diverse forme stilistiche di genere ed arrangiamento e tradotta in varie lingue, la semplicissima e splendida "Canzone Della Moldava" resta l'inno esemplare di come l'Arte sappia opporsi ai disegni politici dei pre-potenti e dei tiranni ricordandoci sempre che "chi è grande diventa piccolo e il piccolo cresce" e soprattutto che "la notte è di dodici ore, non di più".
È a sua volta ripresa da una melodia popolare italiana del XVI secolo, "La Mantovana", che è anche alla base dell'inno nazionale israeliano, Hatikva. Smetana la conosceva probabilmente nella versione svedese intitolata Ack, Värmeland.
Am Grunde der Moldau wandern die Steine
Es liegen drei Kaiser begraben in Prag.
Das Große bleibt groß nicht und klein nicht das Kleine.
Die Nacht hat zwölf Stunden, dann kommt schon der Tag.
Es wechseln die Zeiten. Die riesigen Pläne
Der Mächtigen kommen am Ende zum Halt.
Und gehn sie einher auch wie blutige Hähne
Es wechseln die Zeiten, da hilft kein Gewalt.
Am Grunde der Moldau wandern die Steine
Es liegen drei Kaiser begraben in Prag.
Das Große bleibt groß nicht und klein nicht das Kleine.
Die Nacht hat zwölf Stunden, dann kommt schon der Tag.
In fondo alla Moldava vanno le pietre,
sepolti a Praga riposan tre re.
A questo mondo niente rimane uguale
la notte più lunga eterna non è.
Si mutano i tempi, l'inutile lotta
di galli violenti futuro non ha.
I folli progetti di tutti i potenti
si oppongono invano al tempo che va.
In fondo alla Moldava vanno le pietre,
sepolti a Praga riposan tre re.
A questo mondo niente rimane uguale
la notte più lunga eterna non è.
Trad. Giorgio Strehler - anche se non fedele completamente al testo letterario, è la versione più cantabile -
NO AI NAZISTI A MILANO - 05.04.2009

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5 aprile: Milano ama la libertà, ripudia il fascismo
Domenica 5 Aprile i neo fascisti di Forza Nuova intendono organizzare un incontro a cui parteciperanno negazionisti, xenofobi, omofobi e razzisti da tutta Europa. Il copione l'abbiamo visto a Bergamo, dove la parata fascista e le cariche contro gli antifascisti, oltre a evidenziare la reale natura di questi soggetti hanno anche dimostrato, per l'ennesima volta, di quali appoggi godano. Quello che intendono fare a Milano è quindi l'ennesima provocazione ad uso e consumo di chi tenta di attaccare i diritti e le libertà di tutti noi, di chi foraggia questi personaggi soffiando sulle paure e sulle insicurezze diffuse per seminare odio, paura e politiche securitarie. A milano non c'è spazio per i fascisti.Il sostegno o il tacito assenso che le istituzioni milanesi stanno dando a questa iniziativa, per quanto venga presentato come rispetto della democrazia, non è casuale. La città che questa giunta vuole costruire ha necessità dell'azione devastante dei fascisti: differenze azzerate, pattugliamento di ronde per tutelare l'ordine degli affaristi d'ogni risma, dei redditieri e del profitto. La città di De Corato e Moratti è una città impaurita e blindata, una città vuota e infelice. E che nessuno ospiti il convegno di Forza Nuova, che si rifiuti la cittadinanza ai negazionisti e ai razzisti, come già fatto dalle Stelline che in seguito alle pressioni della milano antifascista hanno fatto marcia indietro.
Ma Milano non è solo odio e paura. E' fatta anche da chi rifiuta chi semina odio per la diversità e cultura autoritaria. E' fatta di medici che non vogliono essere delatori, di studenti, insegnanti e genitori che rifiutano le classi separate, migranti che non vogliono più essere merce, di donne e uomini liberi che non sopportano più chi vuole decidere delle loro vite.
E' una città plurale, una città antifascista.
Milano ama la libertà.
Milano antifascista e antirazzista.
Piazza Missori: Milano antifascista in maschera contro il raduno di Forza Nuova
Piazza Missori, h.12.30. La "Milano antifascista", con le maschere dei governanti locali e nazionali (le più gettonate sono Moratti, De Corato e Berlusconi) hanno tenuto una conferenza stampa sui generis, contro il raduno "nazifascista" che si terrà all'Hotel dei Cavalieri, proprio in piazza Missori, il 5 aprile prossimo. In sintesi: "Milano è una città aperta. Il raduno di fascisti nostrani ed europei è un'offesa per la città. I cittadini milanesi chiedono che questa manifestazione non abbia luogo". Milano è una città plurale, antifascista e antirazzista. Milano ama la libertà". La "Milano democratica e antifascista" invita i cittadini domenica 5 aprile in piazza della Scala, nelle stesse ore del raduno di Forza Nuova, per ribadire il proprio 'no' a questa convention. Parla il Consigliere regionale di Rifondazione Comunista Luciano Muhlbauer Servizio di Paola Ceretta